venerdì 27 maggio 2011

NOTE ELETTORALI

La recente tornata elettorale ha portato molte novità nel quadro politico, segno di mutamenti dell'opinione pubblica su cui è importante riflettere.
Anzitutto sembra che gli italiani siano stanchi dell'irrealtà generata a proprio uso e consumo da una certa classe politica deteriore: nessuno crede più ai campi da golf a Lampedusa, alle "no tax area" e ad altre scempiaggini del genere, piuttosto la gente comincia a percepire nella sua crudezza l'attuale realtà di un'Italia ferma economicamente, in cui la disoccupazione giovanile continua a salire, e devastata dal punto di vista socioculturale ed ambientale. In questa Italia infatti il Partito del Cemento resta un partito forte, il cui programma è chiaro e perseguito con determinazione ferma dai suoi membri: anzitutto eliminare ogni scampolo di verde da paesi, città, parchi, coste, adducendo i più variegati pretesti, ed in secondo luogo eliminare per quanto possibile gli edifici con una valenza storico-artistica per far posto a mostruosità architettoniche. Da notare, per inciso, che talvolta capita che gli autori di queste distruzioni poi si domandino sui giornali (con sprezzo del ridicolo) come mai la "vocazione turistica" dei territori da loro butterati non si riveli, quale "brand" potrebbe funzionare per il lancio: in effetti dovrebbero pensare ad un turismo dell'orrido, che abbia come "brand" il cemento, e che attiri come turisti degli aspiranti mister hyde.
Tuttavia, al contrario di qualche anno fa, sta rivelandosi una diffusa coscienza civile su questi temi, anche perchè molti cittadini si stanno rendendo conto di quale grave pericolo rappresenti per la salute di ciascuno la cementificazione del territorio, e l'inquinamento conseguente.
Altra importante novità è lo sguardo più attento degli elettori sul candidato, sguardo che inizia a prescindere dalle dicotomizzazioni di una politica astratta e lontana dalla realtà quotidiana (che sfociava nel votare questo o quello a seconda di una appartenenza al centrosinistra o al centrodestra) per arrivare a focalizzarsi sulla personalità del candidato, sul suo stile di comportamento, sulle sue idee riguardo a servizi, lavoro, lotta all'inquinamento, atteggiamento favorevole o contrario alla tutela dell'ambiente.
Credo sia per questi motivi che l'ingegner Guenzani a Gallarate ha ottenuto un buon successo: nei fatti egli ha scelto coraggiosamente di puntare con il suo programma sui servizi alla persona, di provare a ridurre seriamente l'inquinamento dell'aria, e di impedire un'ulteriore, disastrosa, cementificazione di Crenna e di Gallarate in generale, e ciò, dato che ogni persona è interessata al proprio benessere ed alla salute dei propri cari, risponde all'interesse di tutti i cittadini, di qualunque colore politico siano.
Ora che incombe il ballottaggio con lo sfidante del pdl, serve l'impegno di tutti nel sostenere Guenzani andando a votare.

Carlo Dentali

mercoledì 25 maggio 2011

La destra allo sbando I tedeschi lasciano Malpensa

I tedeschi abbandonano lo scalo di Malpensa dopo soli due anni. Il centrodestra lombardo, l'assessore ciellino ai trasporti di Regione Lombardia, ancorché varesino, è dispiaciuto per il cambio di strategia di Lufthansa. C'è da presumere che abbia appreso la notizia dai giornali. Emerge anche la strategia della compagnia tedesca che canalizza il traffico aereo destinato ai collegamenti a lungo raggio su Monaco di Baviera.

Insomma, finisce l'illusione che i tedeschi avrebbero realizzato l'hub a Malpensa. E Gallarate sta a guardare? E' ora di voltare pagina in città e votare il candidato di centrosinistra Edoardo Guenzani La strada va percorsa con decisione, poiché è la condizione per ridare un ruolo a Gallarate e alla provincia di Varese tutta.

Fra pochi giorni si chiarirà anche l'ultimo equivoco di chi ancora vorrebbe alimentare l'idea che si possa stare a destra e usurpare la tradizione socialista. Vota Guenzani e aderisci al PSI.

martedì 17 maggio 2011

SALVATORE FEDERICO

Ringrazio di cuore tutti quelli che mi hanno votato. Il fatto che il nostro
candidato sindaco Ing. Guenzani va al ballottaggio, battendo la Lega, è un po'
anche merito nostro e vostro. Il nostro partito, per adesso è piccolo, abbiamo
ottenuto l'un per cento, ma per me è stato comunque un bel successo, anche
personale. Grazie a tutti di cuore. Salvatore Emanuele FEDERICO

lunedì 9 maggio 2011

Per il socialismo tricolore

Siamo contro la Lega anche quando candida una signora gentile. I leghisti si sono resi conto che l'elettorato di Gallarate è stufo delle prepotenze e della sfacciataggine della destra. Tentano di prendere le distanze da una destra facendo una battaglia politica sul tema dell'onestà. Come dire che l'amministrazione uscente ha qualche scheletro nell'armadio. È lo stesso segretario federale della Lega a parlare di “mala gestione” della destra.

Però non basta candidare un personaggio che si definisce “onesto” per smarcarsi da alleati imbarazzanti. La Lega è il miglior alleato di Berlusconi e chiunque andrà al governo della città deve sapere che il federalismo tanto auspicato da questo partito sarà motivo di ulteriori diseguaglianze. Entriamo nel merito delle questioni: la lega localmente alimenta la paura, come se fossimo assaliti da un'orda di stranieri, centralmente con il suo ministro taglia le spese alla Polizia di Stato. Qualcuno si ricorderà delle proteste degli agenti ad Arcore. La Lega denuncia la gestione del territorio e in questi ultimi quindici anni ha urbanizzato ogni angolo della brughiera. Denuncia gli abusi inerenti le spese dell'amministrazione uscente senza ricordare agli elettori dov'era. Infine una domanda diretta al candidato sindaco della lega. Ma perché ci fa pagare ancora il canone TV, visto la pessima qualità dei programmi e l'uso strumentale delle informazioni cui siamo costretti ad assistere. Ai cittadini chiediamo di votare gli esponenti socialisti veri, quelli che hanno il coraggio di rimanere sotto i propri simboli, non di cercare fortune personali.

giovedì 5 maggio 2011

TAGLI ALLA SCUOLA

Da Salvatore Emanuele Federico

Tagli alla scuola una scelta tutta politica


In questi giorni la Camera inizia a votare il Documento di Economia e Finanza
2011. Tra le voci che prevedono un taglio drastico dei fondi c’è la scuola
pubblica, l’università e la ricerca.
Si parla di 4 miliardi e 561 milioni di euro che ogni anno, dal 2012 al 2014,
verranno decurtati. Tenendo presente che già nel biennio 2009-2011 ci sono
stati tagli pari a 8 miliardi e 13 milioni di euro, si ha il quadro generale di
un settore, quello della scuola e ricerca, che si trova ad arrancare per
fornire anche i servizi di minima necessità.
Se guardiamo le politiche attuate dagli altri Paesi occidentali, il paragone è
imbarazzante: la crisi ha toccato più o meno tutti, così come tutti si trovano
ad affrontare situazioni di deficit più o meno gravi, ma nessuno ha pensato di
andare a tagliare su scuola, università e ricerca, in quanto consapevoli che si
tratta del futuro stesso del Paese di riferimento, non di un settore quasi
superfluo come invece accade in Italia.
La cosa stupefacente è che il tutto sta passando senza clamore, nessuno si
pone in condizione di denunciare che i precari che già da settembre 2009 sono
rimasti a casa sono tantissimi. E’ come se avesse chiuso una multinazionale,
nel silenzio più profondo. Tagliare la cultura è solo vantaggio di chi governa,
far credere che la vita sia riconducibile a trasmissioni televisive, a
superficialità ed apparenza, permette di evitare che i governati si pongano
domande sul perché non c’è più diritto al futuro.
Evitare che i bambini sappiano come è nata l’Unità d’Italia favorisce chi
punta alla sua divisione. Evitare che i bambini sappiano che siamo stati per
decenni un popolo di migranti, permette di accendere razzismo contro gli
attuali immigrati. Evitare che la Costituzione sia un testo da leggere e
studiare, permette di facilitare le sue modifiche. Evitare che i giovani, che
magari un domani saranno lavoratori, sappiano che quaranta anni fa un certo
Brodolini ha disciplinato il mondo del lavoro con uno Statuto, permette di
scongiurare richieste di diritti. Evitare che le donne sappiano che l’articolo
37 della Costituzione disciplina la parità di condizione tra i due generi nel
mondo del lavoro, consente che le stesse vedano come cosa normale essere pagate
di meno rispetto agli uomini e sentirsi in colpa per la maternità.
Ecco, forse i tagli servono a questo, solo a questo. Professori più poveri,
meno numerosi e meno alunni; questo è il futuro che ci viene proposto per i
prossimi anni.

art. di claudia Bastianelli su l'Avanti n° 18 dell'8 maggio 2011

Amianto all'ospedale di Gallarate: i socialisti denunciano i rischi per la salute dei cittadini

Anni di governo della destra hanno portato l'Ospedale S. Antonio Abate a raggiungere un triste primato. Chi lo dice? L'Assessore regionale del centrodestra che ha recentemente dichiarato sul sito ufficiale di Regione Lombardia (4 maggio 2011): "per questo presidio … c'è un attenzione particolare, perché vogliamo portarlo dentro gli standard richiesti … questa struttura ha bisogno di grossi interventi infrastrutturali".

Che cosa hanno fatto gli amministratori della destra nei confronti dell'ospedale? Evidentemente poco, se è lo stesso responsabile lombardo a dichiarare che il presidio di Gallarate è sotto gli standard della sanità lombarda.

C'è un problema sopra tutti che ci preoccupa: la presenza dell'amianto, secondo la direzione ospedaliera presente nella struttura del nosocomio.

L'incuria della destra è evidente. Per questo diciamo ai cittadini di Gallarate che è giunto il momento di cambiare. Dai il tuo voto ai rappresentanti il PSI, il partito della tradizione popolare della città. Vota socialista. Quelli autentici