martedì 19 aprile 2011

PER COSA NON SI VOTA A GALLARATE E PER COSA SI VOTA

A Gallarate è tempo di elezioni, fra non molto si voterà per eleggere sindaco e giunta: i politici locali ne parlano e si schierano, troppi fra loro intenti a proporre qualche immaginario shangri-la agli elettori ci spiegano perché uno dovrebbe votarli e votare il loro partito.

Io ritengo opportuno che ogni cittadino, prima di ogni altro ragionamento, si soffermi a pensare per cosa NON SI VOTA a Gallarate.

-Non si vota pro o contro Ruby-rubacuori.
-Non si vota pro o contro il processo breve.
-Non si vota pro o contro il carniere di barzellette che l'attuale presidente del Consiglio sciorina in tante occasioni pubbliche.
-Non si vota pro o contro il comunismo, in quanto il comunismo fa ormai parte della Storia, come Stalin, Hitler e Tamerlano, non certo del 2011.
-Non si vota pro o contro l'emigrazione dall'Africa, perché tale emigrazione è un fenomeno epocale e drammatico che riguarderà sempre più nei prossimi anni l'Italia e l'intera Europa, indipendentemente dal colore politico dei governi.
-Non si vota pro o contro le tasse, perchè governi e comuni, che siano di destra, centro, sinistra o leghisti, ne abbisognano e non mancano mai di caricarle sui cittadini in forma diretta (i meno furbi) o in forma indiretta (i più furbi).
-Non si vota pro o contro il federalismo, perchè la possibilità di realizzarlo è già nelle mani dei ministri del governo attualmente in carica.
-Non si vota pro o contro la Padania.
-Non si vota pro o contro la guerra in Libia, Gheddafi e le gheddafine.
-Non si vota per permettere a questa o quella forza politica di acquisire maggiore rilevanza sullo scacchiere della politica regionale, dato che le elezioni regionali ci sono già state.
-Non si vota pro contro una persona che promette il "massimo" per giovani, famiglie, scuola e ambiente, ma ci si domanda piuttosto costui, che governava insieme al sindaco uscente la città, cosa ha fatto sinora per giovani, famiglie, scuola e ambiente e ci si domanda inoltre cosa intenda per il "massimo", perchè è un termine sin troppo vago, persino ambiguo: il "massimo" può anche significare il "massimo del cemento" su Gallarate, e non credo che molti gallaratesi sarebbero d'accordo.

Se per "politica" intendiamo ancora "l'organizzazione, l'amministrazione dello Stato e la direzione della vita pubblica", dovremmo chiederci quale direzione della vita pubblica propongono a Gallarate ed ai suoi cittadini i candidati in campo, e su questa base orientare una scelta di voto.

Io credo che l'ingegner GUENZANI, che i SOCIALISTI GALLARATESI sostengono fortemente,
1)con la sua scelta di porre un freno alla cementificazione della città ed agli ecomostri,
2)con la volontà di puntare sui servizi alla persona e di rendere i quartieri della città vivi e maggiormente vivibili, e non dei dormitori,
3)con la sua rinuncia a ragionare in termini di tattica politica (come invece sembrano ragionare i suoi avversari),
proponga la MIGLIOR DIREZIONE per Gallarate e perciò la POLITICA MIGLIORE.

Carlo Dentali

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