"Impariamo ad ascoltare"
Critica e autocritica
Il compagno Michele Orlando, nel corso di una riunione di partito per l'organizzazione della campagna elettorale per il Comune, ha proposto di adottare la parola d'ordine:
“Impariamo ad ascoltare”
L'argomentazione di Michele è netta: il dibattito politico non è più un confronto di opinioni e di programmi, ma un sovrapporsi di voci autoreferenziali, impermeabili alle dinamiche di un confronto serio e onesto.
Critica e autocritica
Il compagno Michele Orlando, nel corso di una riunione di partito per l'organizzazione della campagna elettorale per il Comune, ha proposto di adottare la parola d'ordine:
“Impariamo ad ascoltare”
L'argomentazione di Michele è netta: il dibattito politico non è più un confronto di opinioni e di programmi, ma un sovrapporsi di voci autoreferenziali, impermeabili alle dinamiche di un confronto serio e onesto.
Una affermazione stentorea di dogmi e pregiudizi di stampo ideologico.
La dimostrazione l'abbiamo ogni giorno dalla cacofonia dei “dibattiti” televisivi e nello schematismo di molta stampa, ma la condivisione del punto di vista del nostro compagno richiede soprattutto uno sforzo autocritico, applicato alla revisione critica degli atteggiamenti e dei comportamenti di ognuno di noi nei confronti dei nostri interlocutori.
Comportamenti che, a guardarci dentro, rivelano spesso la superbia di una presunta superiorità culturale e una reale insofferenza alla critica.
La lezione antica è: ”Il nostro parlare sia “si,si”, “no, no”: il di più è del maligno”.
u.monti
La dimostrazione l'abbiamo ogni giorno dalla cacofonia dei “dibattiti” televisivi e nello schematismo di molta stampa, ma la condivisione del punto di vista del nostro compagno richiede soprattutto uno sforzo autocritico, applicato alla revisione critica degli atteggiamenti e dei comportamenti di ognuno di noi nei confronti dei nostri interlocutori.
Comportamenti che, a guardarci dentro, rivelano spesso la superbia di una presunta superiorità culturale e una reale insofferenza alla critica.
La lezione antica è: ”Il nostro parlare sia “si,si”, “no, no”: il di più è del maligno”.
u.monti
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