sabato 19 marzo 2011

REALTA' VINCE IL SOGNO


Cosa vi è di più misterioso e affascinante del rapporto tra arte e follia?

La biografia di grandi artisti, come Dino Campana e Holderlin, ci induce a riflettere su quale linea sottile separi il grande artista dalla pazzia, e tale rapporto è stato spesso oggetto di riflessione di filosofi, poeti, psichiatri, giornalisti, e persino di uomini di fede. Altrettanto studiato, probabilmente perchè comunque dotato di attrattiva, è il rapporto che lega politica e follia. Nella storia non sono mancati esempi illustri – l'eco dei loro bizzarri, e talvolta crudeli, atti è giunta sino a noi – quali Nerone, Caligola, Giorgio III, Hitler, Stalin.

I palesi aspetti paranoidi dello psichismo di un Hitler, o l'elezione a senatore di un cavallo da parte di Caligola, sono di certo esempi di evidenti disfunzioni psichiche e non meritano ulteriore approfondimento da parte mia. Credo invece sia più degno di elaborazione il caso di quegli uomini politici che, pur non malati psichicamente, si lasciano fagocitare dalle loro stesse illusioni, da frasi fatte, dalle parole d'ordine,dai loro stessi slogan, al punto di crederci fermamente, ancora prima di illudere i loro elettori e gli abitanti del paese che si trovano a governare. L'Italia attuale appare proprio governata da individui così, incapaci di riflettere sui cosiddetti "dati di realtà", prigionieri di un mondo onirico fatto di slogan e frasi fatte, prigionieri insomma delle loro stesse illusioni.

Basti vedere, a titolo esemplificativo, la reazione di alcuni di questi soggetti a quanto sta accadendo in Giappone: in questo paese, uno dei più avanzati tecnologicamente al mondo, la minaccia nucleare è diventata dura e drammatica realtà,ed ha ridotto in pochi giorni a brandelli, a farneticazioni prive di senso, espressioni tanto in voga qui in Italia sui media e in parlamento come "il nucleare pulito", "le centrali nucleari sono sicure", ma costoro, mentre il mondo intero è in preda al terrore, si affrettano a rivendicare il loro anelito al nucleare, come professassero una nuova religione o dichiarassero all'atomo fedifrago e omicida il loro amore immutato e appassionato.

"Realtà vince il sogno", scriveva il grande poeta Carlo Betocchi, e questa classe politica al potere in Italia, nella nostra regione e nella nostra provincia, costituita da adepti non di una "politica del fare", come continuano a proclamarsi, ma di una politica in cui la realtà dei fatti ed i problemi effettivi delle persone vengono sistematicamente ignorati a favore di slogan e leitmotiv, dovrebbe lasciare quegli spazi sociali, che così indegnamente occupano, a chi della realtà intende occuparsi.



Carlo Dentali

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