Sulla Prealpina di Sabato 5 marzo ho potuto leggere, con mio grande stupore, nella pagina dedicata alla cronaca di Gallarate una frase ivi riportata di un importante esponente del pdl gallaratese il quale, a proposito della lista Guenzani e delle persone che la compongono, e delle forze che la sostengono politicamente (fra cui il PSI gallaratese) così si esprimeva: "..si tratta di forze dell'antidemocrazia che si rifanno il maquillage scegliendo Guenzani."
Mi chiedo quindi: secondo tale soggetto, la democrazia a Gallarate verrebbe messa in discussione dal candidato sindaco ingegner Guenzani e dalle persone che lo sostengono?
E come si attuerebbe nella pratica questo piano rivoluzionario che tali pericolosi agitatori – pericolosi, si suppone, come Franco, Stalin e Hitler - stanno ordendo per rovesciare la democrazia gallaratese?
Ho quindi, allarmatissimo, cercato e consultato il programma della lista Guenzani, onde poter aver conferma dei loro intenti rivoluzionari ed antidemocratici, ed in effetti quel programma mi è apparso rivoluzionario sotto molti aspetti:
- "rivoluzionario" perché vuole impedire lo tsunami di cemento sull'area 336, su cui vuole invece un parco dove mamme e bambini possano trascorrere il loro tempo,
- "rivoluzionario" perché vuole ridurre l'inquinamento in città ed aumentare le aree verdi,
- "rivoluzionario" perché vuole migliorare i servizi per gli anziani,
- "rivoluzionario" perché vuole risolvere le problematiche economiche del comune,
- "rivoluzionario" perchè vuole ridurre i costi della politica locale.
Davvero un pericoloso rivoluzionario questo Guenzani, e certo un antidemocratico, però, così mi pare, secondo i criteri di Cetto Laqualunque ed i parametri di valutazione dei membri del cosiddetto Partito del Cemento.
Forse, scherzi a parte, i tempi stanno per cambiare e la politica italiana, nazionale e locale, è matura per un nuovo inizio, per dei politici capaci di confrontarsi sui fatti guardando ai problemi concreti ed al benessere dei propri concittadini (che siano propri elettori o meno), che sappiano andare oltre frasi fatte, dicotomizzazioni e vetusti schemi pseudo-ideologici e, insieme a Guenzani, questa nuova politica i socialisti gallaratesi possono con orgoglio rivendicarla.
Carlo Dentali
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